pubblicato il 10/12/2018
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itinerario 95
COL NORD DE MENOUVE

Tra cabinovie abbandonate e vecchi tunnel

 

 

Localizzazione:
Bourg St-Bernard, Val d'Entremont, Canton Vallese, Svizzera
Linea Orsières–Le Grand-St-Bernard–(Aosta)
Strada Martigny - Aosta
Partenza:
Bourg St-Bernard
Grande parcheggio davanti alla stazione della vecchia cabinovia del Super St-Bernard a Bourg St-Bernard

Arrivo:

Bourg St-Bernard
All'automobile

Dislivello:

860 m 860 m
Punto più basso: ponte sulla Dranse d'Entremont 1891 m
Punto più alto: Col Nord de Menouve 2772 m

Itinerario:

Boung St-Bernard   Vecchio tunnel di Menouve   Col Nord de Menouve   Le Plan de Tcholeire   Lac des Tronchets   Le Plan de Tcholeire   L'Hospitalet   La Pierre   Boung St-Bernard
Durata:
Boung St-Bernard 1h Vecchio tunnel di Menouve 1h 15min Col Nord de Menouve 45min Le Plan de Tcholeire 25min Lac des Tronchets 15min Le Plan de Tcholeire 25min L'Hospitalet 25min La Pierre 30min Boung St-Bernard

Totale: 5h

Lunghezza:

11 km
Difficoltà:
Difficoltà T3 tra Boung St-Bernard e Col Nord de Menouve.
Difficoltà T4 tra Col Nord de Menouve e Le Plan de Tcholeire.
Difficoltà T3 tra Le Plan de Tcholeire e Bourg St-Pierre.

I sentieri non sono segnalati. Inoltre, spesso non ci sono tracce di sentieri visibili sul terreno (lungo la salita, ma anche tra Le Plan de Tcholeire e il Lac des Tronchets, così come tra Le Plan de Tcholeire e l'Hospitalet), è tuttavia impossibile perdersi.

La prima parte della discesa, subito dopo aver lasciato la stazione a monte dell'ex cabinovia, è assai tecnica. Si deve avanzare lungo un pendio fiabile dove sì un sentiero era stato costruito, ma oggi i pilatri in cemento che lo sostengono si stanno sgretolando. Non so quando siano ancora solidi. Arrivanti sulla cresta bisogna scendere una sacalinata che un tempo non presentava difficoltà. Oggi bisogna invece fare attenzione dato che non esistono più le corde per tenersi e che è parzialmente ricoperta da sassi e ghiaia. SIATE PRUDENTI!

T4 - Itinerario alpino (secondo la scala del CAS)
Sentiero non sempre individuabile, itinerario a tratti senza tracciato, talvolta bisogna servirsi delle mani per la progressione. Se segnalato secondo norme FSS: bianco-blu-bianco. Terreno abbastanza esposto, pendii erbosi delicati, versanti erbosi cosparsi di roccette, facili ghiacciai senza neve..

Punti di ristoro:
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Varianti:
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Commento:
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Data:
Escursione effettuata il 29 settembre 2018
Partecipanti:
image
Claudio Nicolas
Collegamenti internet (fonti):
Traforo del Menouve su Wikipedia
Reportage sulla vecchia cabinovia sul sito remontees-mecaniques.net (in francese)
Reportage sulla vecchia cabinovia sul sito dell'Inventario svizzero degli impianti a fune (in francese o tedesco)
Documenti scaricabili:
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Altri itinerari nella regione:
Itinerario 110: Cabane de Valsorey - Sentier panoramique

 

CARTINE

rosso continuo: strada o sentiero T2
rosso tratteggiato: senza sentiero ben visivile (tracce di sentiero o assenza di sentiero), T2 o T3
blu: itinerario T4

 

DESCRIZIONE

Chi ha già trascorso le vacanze invernali nel Vallese romando ha quasi sicuramente sentito parlare della piccola stazione sciistica di Super St-Bernard. Era si molto piccola - una sola cabinovia e un'unica sciovia - ma aveva lunghe delle piste assai tecniche dove l'innevamento non mancava mai. Era considerata il paradiso dei freereider. Oggi tutto questo appartiene al passato, a causa di problemi finanziari lo sci alpino qui non esiste più dal 2010. Gli impianti sono però ancora lì ad arrugginire. Oggi li visitiamo.

La partenza dell'escursione è fissata a Bourg St-Bernard, proprio dove c'è l'entrata del tunnel del Gran san Bernardo. Parcheggiamo l'automobile nel vasto piazzale antistante la vecchia stazione di partenza della cabinovia.

L'edificio che ospitava la partenza dell'impianto di risalita e il relativo ristorante, abbandonato da 8 anni, è completamente devastato. Vandali si sono introdotti al suo interno e hanno trotto tutto quello che si poteva rompere. Sconsiglio pertanto fortemente di entrarci: ci sono vetri dappertutto.

Per quel che concerne la cabinovia, è stato quasi portato via tutto, anche il cavo che serviva a trasportare su e giù le gondole è stato tolto. Rimangono solo alcune pinze di ammorsamento e lo scheletro di una cabina. Le altre sono finite chissà dove (forse nel giardino di un qualche nostalgico?).

Iniziamo dunque a camminare salendo sulla strada sterrata sotto la sciovia (direzione est). Dopo circa 350 metri, quando arriviamo sotto l'asse dello scilift, svoltiamo a destra e continuiamo a camminare lungo una strada sterrata che si potrebbe definire "secondaria".

Continuiamo a seguire questa strada che ci conduce nella valle chiamata Menouve. Superato il primo scalino, la strada si perde nel nulla e bisogna continuare risalire il fondovalle senza un sentiero. Per orientarsi è facile: sempre dritto in direzione del Col Nord de Menouve (ossia la stazione superiore della cabinovia).

A una quota di 2300 metri si vedono sulla destra (ovest) attaccati al fianco della montagna dei resti di muri in sasso. Risalgono alla metà del 1800 quando qualcuno ebbe la folle idea di costruire una galleria sotto il Menouve. Salendo fin sopra questi muri è possibile vedere l'imbocco del tunnel. Il progetto fu abbandonato dopo solo 9 mesi quando furono scavati una trentina di metri (70 m sul lato italiano).

L'escursione continua sempre risalendo la valle di Menouve, sempre senza sentiero. A una quota di 2430 metri si ritrova una strada (credo realizzata ai tempi della costruzione della cabinovia), che si trasforma poi in sentiero. Nell'ultima parte della salita il sentiero non c'è più.

La stazione a monte della cabinovia è malconcia: le severe condizioni atmosferiche alla quale è esposta hanno causato forti danni. Non ci sono certo stati i vandali, ma 8 anni di totale abbandono si fanno sentire. La cosa curiosa è che ci sono ancora una quindicina di cabine, in buone condizioni. Vedendo la quantità di materiale ancora presente in loco una domanda sorge spontanea: ma perché non hanno portato giù tutto quando la cabinovia era ancora funzionante?

Attorno alla stazione a monte erano stati costruiti due percorsi per recarsi sulla cresta che dà sul Plan de Tcholeire. Questi erano collegati tra di loro, sulla cresta, con una scalinata che proseguiva fino a una vetta panoramica (punto 2800 sulla carta nazionale). Parte di questi passaggi e scale sono però crollati, o crolleranno a breve.

Per proseguire la nostra escursione in direzione del Plan de Tcholeire dobbiamo transitare - facendo estremamente attenzione - lungo uno di questi passaggi (quello superiore che parte dalla terrazza del vecchio ristorante, quello inferiore è crollato). Arrivati sulla cresta scendiamo lungo una scalinata che un tempo non presentava difficoltà. Oggi bisogna invece fare attenzione dato che non esistono più le corde per tenersi e che è parzialmente ricoperta da sassi e ghiaia.

Arrivati in fondo alla scalinata le difficoltà maggiori sono finite. Qui si cammina lungo la cresta (che si fa più larga) seguendo le tracce del sentiero che porta al Plan de Tcholeire. Delle frecce rosse sui sassi ci indicano la via.

Per scendere c'è un sentiero ripido ma in buono stato. Sentiero che svanisce nel nulla una volta arrivati al Plan de Tcholeire. Qui per recarci al Lac des Tronchets andiamo "a naso" in direzione sud-est.

Dopo aver ammirato il lago torniamo sui nostri passi e scendiamo lungo la valle che porta a l'Hospitalet. Sul versante destro del torrente ci sono tracce di un sentiero. Io l'ho però perso più volte. La discesa non è comunque troppo difficile.

A l'Hospitalet attraversiamo la piccola diga e camminiamo lungo la strada sterrata assolutamente piatta che va verso La Pierre. La strada termina a un ruscello, dove c'è una presa d'acqua. Bisogna attraversare il torrente sotto la presa per poi risalire dall'altra parte (ci sono tracce di un sentiero). Si arriva quindi su un vero sentiero, il primo ufficiale dalla partenza dell'escursione.

Lo seguiamo fino a La Pierre, poi continuiamo in direzione Bourg St-Pierre fino al punto 1891 sulla cartina (praticamente in faccia all'entrata del tunnel del Gran San Bernardo) dove attraversiamo il fiume. Ancora 5 minuti e siamo ritornati al punto di partenza.

 

--- La galleria del Menouve ---

Di questo tunnel esistono pochissime informazioni. Quelli che riposto qui le ho trovate su Wikipedia che cita altri siti, il cui contenuto è difficilmente verificabile. Bisognerebbe fare una ricerca negli archivi di Stato, ammesso di riuscire a trovare qualcosa.

In base alle informazioni disponibili, i promotori della galleria sotto il Menouve sono i valdostani Georges Carrel, canonico e uomo di scienza poliedrico, e Laurent Martinet, deputato. Il traforo aveva come scopo di promuovere gli scambi tra Confederazione Svizzera e Regno di Sardegna.

I lavori iniziarono nel 1856. I 20 operai impiegati venivano pagati circa 10 franchi al metro cubo. La costruzione fu interrotta dopo 9 mesi, apparentemente a causa dei costi troppo elevati. Sul versante valdostano del traforo vennero scavati 70 metri di galleria e circa la metà su quello elvetico.

Oggi, a distanza di 160 anni, rimangono, sul versante svizzero, le rovine delle baracche di cantiere erette davanti al portale della galleria. Si può entrare nel tunnel, anche se l'entrata è parzialmente ostruita. Da notare l'enorme profilo della galleria, mi aspettavo di vedere uno stretto cunicolo, ho trovato una galleria "formato ferrovia".

Secondo il mio informatore valdostano - Ronni Bessi, che ringrazio - il traforo era pensato per il passaggio di carri, muli e cavalli. Era pure prevista la costruzione di un ospizio per accogliere i viandanti. Da notare anche che fu sottoscritto un trattato internazionale tra la giovane Confederazione elvetica e il Regno di Sardegna. La galleria era pensata anche in chiave anticlericale, in aperta concorrenza dunque con il passo e il relativo ospizio del Gran San Bernardo. Ciò non mancò di suscitare le ire della Chiesa valdostana.

Portale nord

Le rovine delle baracche di cantiere al portale nord


La galleria incompiuta al portale nord

Portale sud

Il portale sud e le rovine dele case degli operai (ringrazio Ronni Bessi per le foto)

 

--- Il Super Saint Bernard ---

La piccola stazione sciistica del Super St-Bernard nasce nel 1963, un anno prima dunque dell'apertura della galleria del Gran San Bernardo. Furono costruiti una cabinovia e una sciovia. In veta al Menouve fu anche scavata una galleria - oggi parzialmente crollata - per permettere agli sciatori di scendere verso Le Plan de Tcholeire (vedi filmato YouTube).

Pensata per il turismo invernale, la cabinovia fu inizialmente utilizzata anche in estate. Le strutture realizzate in vetta (passerelle, scale) sono compatibili solo con un turismo estivo. In proposito non ho però trovato praticamente nessuna informazione (a parte i primi secondi di questo vecchissimo filmato presente su YouTube). Da notare ancora che alla stazione superiore c'era un ufficio della polizia e della guardia di finanza italiane. Il ristorante presente in vetta fu chiuso nel 1985.

Malgrado fosse situata lungo un asse di transito internazionale importante, gli impianti di risalita ebbero presto difficoltà economiche. Il problema era che la stazione sciistica era situata in mezzo al nulla: non c'erano (e non ci sono tuttora) strutture alberghiere e villaggi turistici in grado di fornire una massa critica di clienti.

In difficoltà finanziarie, la società degli impianti di risalita fu acquistata dal piccolo comune di Bourg St-Pierre nel 1997 per 4 milioni di franchi. Viste le difficoltà persistenti, le autorità avrebbero voluto "staccare la spina" nel 2003 ma un investitore locale iniettò liquidità nella società.

Gli inverni si susseguirono fino al 2010 quando la concessione federale giunse a scadenza. Gli ultimi sciatori furono trasportati domenica 11 aprile di quell'anno. Per poter prolungare di qualche anno la vita della cabinovia era necessario investire ancora almeno un milione di franchi. La società, anche per ragioni di tempistica, avrebbe voluto eseguire i lavori a tappe ma l'Ufficio federale dei trasporti (UFT), competente per rilasciare la necessaria autorizzazione, si oppose.

Nell'inverno 2010-2011, per mancanza di tempo e soldi per effettuare i lavori necessari, gli impianti rimasero chiusi. Si sperava però sempre di trovare investitori - si parlò di un gruppo inglese - in grado di finanziare con 20 milioni di franchi la costrizione di una nuova cabinovia e di un complesso immobiliare.

Gli anni passarono e di investitori interessati non se ne trovarono. Poi nel 2012 a complicare le cose ci fu l'approvazione dell'iniziativa popolare volta a limitare le residenze secondarie. Nel frattempo gli impianti sono rimasti abbandonati e un loro recupero è diventato ormai impossibile. Niente è però stato smontato, solo il cavo è stato tolto per ragioni di sicurezza. Toccherebbe a Bourg St-Pierre finanziare lo smantellamento dell'impianto, ma per un comune di soli 200 abitanti non è impresa facile pagare i circa 2 milioni necessari.

Concludo citando il progetto visionario Lodge 2800 con il quale tre giovani vallesani vorrebbero erigere in vetta uno specie di hotel di lusso. Verrebbe anche costruita una nuova funivia la cui capacità sarebbe volutamente limitata a 40 persone al giorno. Come finanziare il progetto e con quale redditività non è noto.

Dati tecnici della cabinovia
Nome dell'impianto: Bourg-St-Bernard–Col de Menouve
Costruttore: Giovanola Frères di Martigny
Anno di costruzione: 1963 (secondo alcune fonti 1962)
Data cessazione del servizio: 11 aprile 2010
Altitudine stazione a valle: 1932 m
Altitudine stazione a nomte: 2775 m
Dislivello: 843 m
Lunghezza effettiva dell'impianto: 2559 m
Capacità: 600 persone/ora
Velocità: 3,6 m/s
Durata della salita: 12 minuti
Numero di piloni: 20
Numero di cabine: circa 49 (di 4 posti)
Senso della salita: sinistra


La nostra escursione consiste essenzialmente nel risalire la pista situata sotto la cabinovia per poi scendere da qualla situata sulla destra (anche se noi il tunnel non l'abbiamo percorso)

 

FOTO


la vecchia stazione di partenza della cabinovia a Boung St-Bernard


l'interno completamente devastato del vecchio ristorante situato
alla partenza della cabinovia fotografato attraverso una finestra


un vecchio pilone


risalendo la valle del Menouve


guardando verso il portale nord del traforo incompiuto del Menouve


il portale nord del traforo incompiuto del Menouve


risalendo la valle del Menouve


la stazione a monte della vecchia cabinovia


la vista sulla valle d'Entremont


la stazione a monte della vecchia cabinovia


la stazione a monte della vecchia cabinovia


dentro una cabina


il vecchio ristorante all'interno della stazione


vista verso la Valle d'Aosta


la terrazza del vecchio ristorante con, sulla sinistra, il "sentiero" che conduce alla scalinata situata sulla cresta


la stazione a monte della vecchia cabinovia con, sulla destra, il "sentiero" che conduce alla scalinata situata sulla cresta


la pericolosa scalinata sulla cresta


il sentiero sulla cresta


vista sul Plan de Tcholeire, il Lac des Tronchets e il Passo del Gran San Bernardo


il Lac des Tronchets


escursione quasi finita
vista sull'entrata della galleria del Gran San Bernardo
si intravvede la stazione a valle della vecchia cabinovia


© Claudio Filipponi - per informazioni:
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