DESCRIZIONE E FOTO
La nostra escursione inizia con un viaggio sulle ferrovie dell'Appenzello (Appenzeller Bahnen). Penetriamo nel massiccio dell'Alpstein a bordo di un vagone di un tipico colore rosso. Il tempo è bello, ciò che ci lascia presagire una magnifica e calda giornata estiva (questo è ciò che credevamo in quel momento).
sul treno poco prima Wasserauen
Arrivati a Wasserauen scendiamo dal treno e attraversiamo la strada cantonale per andare a prendere la funivia per Ebenalp. Durante la salita, dalla cabina si vede un sentiero molto interessante che passa attraverso un tunnel e lungo una parete rocciosa dove si trovano una locanda e una cappella letteralmente incorporate nella roccia. Oggi però noi non passeremo da qui, sarà per un'altra volta. Una bella sorpresa ci attende una volta scesi dalla cabina a Ebenalp: un magnifico panorama sulla regione di Appenzello con il Lago di Costanza sullo sfondo.
la vista a Ebenalp
Guardando verso est vediamo una a forma di panettone con un'antenna al di sopra: si tratta di Hoher Kasten, il punto finale del nostra gita. Ci arriveremo domani. Guardando verso sud-ovest vediamo il Säntis. Il cielo brilla sopra la sua vetta e abbiamo già l'acquolina in bocca pensando alla bella vista che ci deve essere lassù. Come vedremo, le cose sono però andate in altro modo.
Hoher Kasten
il Säntis è là
Iniziamo quindi a camminare in direzione del Säntis. Dopo pochi minuti la vista si apre sulla nostra sinistra: vediamo il magnifico Seealpsee e la bella montagna che lo sovrasta. Questo lago ha una caratteristica molto particolare: le sue acque diventano talvolta di colore rosso. Questo evento naturale, è dovuto al un'alga unicellulare, la "Tovellia sanguinea", che, quando fa molto caldo per diversi giorni, si moltiplica in modo molto importante dando il suo colore (il rosso) a tutto il lago. Fortunatamente l'alga rossa è completamente innocua.
vista sul Seealpsee
Continuiamo a camminare. Il sentiero inizia salire. Transitiamo dalla locanda di Schafler a 1912 m. Qui inizia il vero sentiero di montagna (difficoltà T3): poco dopo dobbiamo scendere da una scaletta metallica (che non ci pone nessuna difficoltà). Il sentiero scende di circa 60 metri prima di iniziare a risalire. A Lötzlialpsattel passiamo dall'altra parte della montagna, in un luogo chiamato Öhrli. Qui siamo davvero tagliati fuori dal mondo: non c'è niente e non si vede nulla che ci ricordi la civiltà. Un oasi di pace insomma. Ed è qui che cediamo ai richiami della fame e ci fermiamo a fare picnic. Dopo aver mangiato, quando ricominciamo a salire verso il Säntis, vediamo una marmotta non molto lontano da dove ci troviamo.
Öhrli
Öhrli
la marmotta
In cima a Öhrli, dove si ritorna dall'altro lato della montagna, incontriamo il vento. Un forte vento. Tanto forte da obbligarci a vestirci con abiti un po' più caldi.
Florent con maglione e berretta
Poco dopo incontriamo le prime difficoltà (vedi foto). C'è comunque una corda (un cavo ad essere onesti) per tenersi.
le prime difficoltà
Avvicinandosi al Säntis incontriamo la prima neve. All'inizio ci sono solo alcune chiazze qua e là. Rapidamente la presenza del manto nevoso però aumenta. Peggio: il Säntis è ora nascosto da una fitta nebbia. Ancora peggio: vediamo in lontananza che il sentiero è ricoperto da uno spesso strato di neve e che il percorso che segue è molto ripido. Evidentemente non abbiamo preso le pelli di foca, ci chiediamo quindi se è possibile e ragionevole arrivare al Santis in queste condizioni. Fortunatamente, il percorso che abbiamo visto da lontano non corrisponde esattamente al sentiero che sale in vetta. Dopo aver camminato a lungo la neve, il sentiero gira a destra e prosegue salendo tra le rocce. Questa partie è molto tecnica e fisica, ma è sempre meglio che andare a piedi nella neve.
ecco la neve
ancora più neve con il Säntis davanti a noi ma nascosto dalla nebbia
la neve è ovunque
la salita tra le rocce
Il sentiero prosegue in seguito sulla cresta fino al Säntis. Il percorso è stato messo in sicurezza: c'è sempre almeno una corda per tenersi. Noi siamo però sempre immersi nella nebbia e ci accorgiamo di essere arrivati in vetta solo pochi metri prima di esserci, quando vediamo i cavi della funivia. Il Säntis si attraversa in una galleria scavata sotto la funivia e il ristorante. Una porta permette l'accesso al ristorante e alla sua terrazza panoramica. Inutile dire che noi non abbiamo visto nulla, ci siamo però fermati a bere qualcosa e per indossare abiti più caldi.
il sentiero nella nebbia
Ora dobbiamo seguire la cresta fino alla capanna del Rotsteinpass. Per fortuna usciamo subito dalla nebbia. Il percorso è spettacolare: ci sono diversi passaggi con scalini scavati nella roccia e luoghi molto esposti, tanto che ci chiediamo come hanno patto per far passare un sentiero da qui. Tengo comunque a sottolineare che tutto il percorso è stato ottimamente messo in sicurezza.
il sentiero lungo la cresta
dove è il sentiero?
passaggio molto impressionante
Dopo circa 40 minuti vediamo finalmente la capanna. Abbiamo però ancora diversa strada da fare prima di arrivarci.
la capanna del Rotsteinpass
A fine pomeriggio arriviamo finalmente alla capanna. si tratta di un edificio relativamente moderno, sembra quasi di essere in un hotel di montagna. La cena è "alla carte": noi abbiamo scelto sminuzzato alla panna con rösti.
la capanna del Rotsteinpass
la capanna del Rotsteinpass
La mattina dopo, quando ci svegliamo, il cielo è sereno (e senza nebbia!). Guardando fuori dalla finestra della nostra camera scopriamo che il Säntis non è fatto solo di strutture moderne: c'è anche un gruppetto di case più antiche (il Berggasthaus Alter Säntis). Il giorno prima a causa della nebbia non abbiamo visto niente.
il Säntis e la Berggasthaus Alter Säntis
Il nostro secondo giorno inizia con una salita, ancora una volta molto tecnica. Vediamo partire le altre persone che hanno dormito alla capanna e ci chiediamo da dove passano. È un vero sentiero, o è un "sentee di cavri"? La capannara e la cameriera, peraltro molto simpatica, ci rassicurano dicendo che il sentiero non è più pericoloso o difficile di quello percorso il giorno prima.
dove è il sentiero?
all'inizio della salita si ha una bella vista sulla capanna del Rotsteinpass
passaggio tecnico
passaggio messo in sicurezza con una corda
In cima, ad Altmann Sattel, la vista è magnifica. Mozzafiato. Non sappiamo come sia il panorama al Säntis, ma ci diciamo che qui è sicuramente migliore...
Altmann Sattel
la vista da Altmann Sattel (clicca per ingrandire)
Dopo aver superato una "bocchetta", iniziamo a scendere verso Bollenwees. La prima parte è molto ripida, anche qui c'è una corda per tenersi. Rispetto a ieri, qui c'è fortunatamente poca neve. La vista davanti a noi è bellissima: vediamo l'itinerario percorso il giorno prima (il sentiero tra Ebenalp, Schafler e Öhrli). Vediamo anche Meglisalp e Seealpsee. Sullo sfondo c'è il Lago di Costanza. E il momento di fare un autoscatto!
eccoci qua
Scendendo vediamo il Fählensee davanti a noi, che però è ancora molto lontano. Ci lasciamo alle spalle un paesaggio fatto principalmente di roccia con poco verde per entrare in un mondo più "vivo": erba, fiori e farfalle ci fanno capire che non siamo più in alta montagna. Ben presto si incontra i primi segni di civiltà: le mucche. Passiamo dall'alpe di Häderen e raggiungiamo in breve tempo Fählenalp, bell'alpe in riva al Fählensee. Arrivati dall'altra parte del lago, e prima di fermarsi a Bollenwees al ristorante di montagna, scendiamo in riva con l'intenzione di mettere i piedi in acqua. Non si può dire che l'acqua sia calda, ma neanche esageratamente fredda, tanto che optiamo per una salutare e rinfrescante nuotata.
il Fählensee è ancora lontano
ciao bella mucca
il Fählensee
il meritato bagnetto
Dopo il bagno risaliamo fino al sentiero e ci fermiamo a mangiare al ristorante di montagna di Bollenwees. Io mi sono lasciato prendere dalla foga e ho ordinato un (buonissimo) piatto di rösti con formaggio Appenzeller e due "Spiegelei". Avrei però dovuto fare come Florent e prendere un Fitnessteller: durante il pomeriggio ho pagato a caro prezzo la mia ingordigia... Dopo il pranzo, la nostra gita prosegue con una salita verso la Saxerlücke (molto faticosa a causa dei rösti). Da qui si ha una bella vista sulla valle del Reno: vediamo Buchs, Vaduz e le montagne del Vorarlberg, in Austria. Dietro di noi vediamo il Fählensee e ristorante di montagna dove abbiamo mangiato.
Buchs, Vaduz e le montagne del Vorarlberg
il Fählensee e il ristorante
Continuiamo a camminare in direzione di Stauberenkanzel su un facile e molto frequentata sentiero. A Stauberenkanzel abbiamo una magnifica vista a 360 gradi. si vedono il massiccio dell'Alpstein, la regione di Appenzello, il Lago di Costanza, la valle del Reno, il Liechtenstein e il Voralberg. Qui c'è anche una funivia per scendere a valle (ma sul versante "sbagliato").
la vista a Stauberenkanzel (clicca per ingrandire)
La nostra escursione non si ferma dunque qui; abbiamo ancora molta strada da fare prima di arrivare a Hoher Kasten. Il sentiero segue la cresta, facendo vari sali-scendi. Guardando dietro di noi vediamo il massiccio del Säntis, dove eravamo questa mattina. Ne abbiamo fatta di strada. Lontano davanti a noi vediamo Hoher Kasten. Alla nostra sinistra c'era una bella vista su Appenzello. Ai nostri piedi c'è invece una bella farfalla.
il massiccio del Säntis dove eravamo questa mattina
Hoher Kasten è ancora lontano
Appenzello
la bella farfalla
La giornata si conclude con l'ascesa a Hoher Kasten. La vetta è formata da una specie di "panettone" di 50-60 metri di altezza. Il sentiero segue la parete rocciosa sul lato ovest del "panettone" per poi salire in vetta passando dal lato nord, quello meno ripido e più accessibile. In cima c'è una terrazza panoramica e un ristorante. Noi andiamo però diretti alla funivia che ci porta a Brülisau in pochi minuti. Questa località è collegata con una linea di autopostale alla stazione di Weissbad. qui si conclude la nostra escursione di due giorni sul Säntis. Una passeggiata davvero eccezionale, per via della diversità del paesaggio, per i sentieri spettacolari, per la buona cucina e per la gentilezza e la cordialità delle persone incontrate. Una cosa è certa: torneremo di sicuro un'altra volta.
la vista a Hoher Kasten (clicca per ingrandire)
Hoher Kasten e la sua funivia visti da Brülisau
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